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I Romani
Nel IV secolo a.C. sorse la città romana di Aenaria, nella zona tra l'isolotto del Castello e
Cartaromana (Ischia Ponte), attualmente sommerso a 7-8 metri di profondità in seguito ad un'eruzione.
La fondazione di Aenaria è da mettere in relazione con la vittoria dei Romani sui Sanniti (315 a.C.).
La città si costituiva, come già Pithecusa, su più livelli: la collina di San Michele era
riservata alle residenze e alla necropoli, mentre la parte bassa che va dagli scogli di S.Anna alla Mandra,
era destinata ai commerci. Aenaria infatti, intratteneva rapporti commerciali con Capo Miseno, con il resto
del Mediterraneo e forniva a Roma le armi leggere. Essa però, svilupperà - come vedremo - il termalismo
e un'intensa attività agricola. Il nome Aeanaria è da collegarsi forse: al troiano Enea,
che si sarebbe fermato ad Ischia durante il suo viaggio verso il Lazio; al latino
"aeneum" o "haenum", cioè "metalli", in riferimento alle officine
che lavoravano il metallo nell'età antica; da "sine naribus", "senza narici"
come alcune scimmie; da "Oinaria", che in etrusco significa "vite"; da
"Inarime", che in fenicio significa "isola verde", e in greco "scimmia";
dallo ionico, secondo cui significherebbe "terrificante", facendo riferimento alla sismicità
dell'isola.
Ad Aenaria scappò Mario, durante la guerra civile che lo vedeva avversario di
Silla: quest'ultimo, uscito vittorioso dalla contesa, punirà l'isola per aver ospitato l'avversario
e la porrà sotto il diretto controllo di Roma, togliendola a Napoli. Ad Aenaria fu stipulata il famoso
"Patto di Miseno" tra Antonio, Ottaviano e Sesto Pompeo.
Dopo lo sprofondamento della
baia di Cartaromana (avvenuto intorno al 150 d.C., forse in seguito ad un terremoto o all'eruzione del Montagnone),
la popolazione si rifugia nell'odierna Lacco Ameno dove risorge sulle antiche rovine di Pithecusa, un nuovo
villaggio che si svilupperà notevolmente per la presenza delle terme. Aenaria diventa così,
luogo di villeggiatura preferito e Lacco, dal I secolo a.C. al III secolo a.C., fu il centro principale
del termalismo ischitano.
Nel 29 a.C. l'isola fu ceduta da Augusto a Napoli in cambio di Capri.
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