
Secondo alcune di queste fonti, Tifeo si trova sepolto sotto l’Etna, mentre a partire dall’Eneide di Virgilio (IX libro), il gigante intreccia la sua storia con l’isola d’Ischia.
Tifeo dalle cento teste di serpente, istigato dalla madre, assale l’Olimpo, prende Giove e lo imprigiona in un antro della Cilicia. Ma Giove, una volta liberato dal figlio Mercurio, punisce Tifeo imprigionandolo sotto l’isola d’Ischia; il gigante tenta ripetutamente di liberarsi dal giogo, causando in tal modo eruzioni e terremoti. Allora Venere, commossa da tanto dolore, scende dall’Olimpo per consolare il gigante che, domato dalle dolci parole e dai balsami della dea, opera il miracolo: le lacrime del gigante si trasformano nelle salubri acque termali di cui è ricca l’isola.
Molte località dell’isola sarebbero così da riferirsi alle varie parti del corpo di Tifé o: il Ciglio, La Bocca, Panza, il Testaccio, Piedimonte – a testimonianza del fatto che le popolazioni locali sublimarono la paura dei terremoti attraverso una concezione magica del territorio.