
Il clima dell’isola d’Ischia rispecchia nei suoi aspetti quello proprio delle regioni adiacenti alle zone aride subtropicali. Si tratta di un clima mediterraneo, prevalentemente marino, caratterizzato da estati calde e asciutte, piogge concentrate in autunno-inverno, mitezza delle temperature invernali. Ischia inoltre presenta, in virtù della sua specifica conformazione orografica e della sua posizione rispetto alla terraferma, delle caratteristiche climatiche che la differenziano dalle altre isole flegree e ne fanno un distretto climatico particolare denominato “Isclano”.
L’ isola può infatti, contare su:
- l’azione mitigatrice del mare che mantiene al minimo l’escursione termica (ovvero il divario tra la quantità di calore ricevuta d’estate e quella ricevuta d’inverno): l’acqua infatti, a differenza del terreno e delle rocce, ha un’alta capacità termica, trattiene cioè , più calore durante l’estate, per rilasciarlo poi più lentamente durante l’inverno. L’azione del mare è intensificata in quanto le coste dell’isola vi sono più esposte. L’isola infatti, si trova in un punto di flesso dove l’acqua del mare è convogliata in maggiore quantità;
- generoso irradiamento solare;
- vicinanza alla costa occidentale della penisola italiana con conseguente influenza climatica dei venti occidentali, provenienti dal mare, ma rilevante distanza dalle accidentalità orografiche del continente (circa 100 Km), per cui non ne risente degli effetti termici e delle perturbazioni;
- protezione da parte dell’Appennino centrale dai venti freddi e continentali di Nord-Est;
- orografia accidentata, che ha come conseguenza una significativa differenza climatica tra le zone costiere dell’ isola d’ Ischia (clima marino) e quelle collinari e collinari submontane, dove si registrano le temperature relativamente più basse. Queste variazioni climatiche sono però, importanti perché esercitano una positiva azione stimolante sull’organismo, sollecitandolo il corpo a rispondere rapidamente ai cambiamenti ambientali;
- la sopraelevazione della parte centrale dell’isola d’ Ischia (Epomeo), che consente una forte circolazione di aria e crea brezze nel periodo estivo, ma mai rilevanti perturbazioni d’inverno a causa dell’estensione circoscritta del territorio;
- la presenza di una vegetazione abbondante e rigogliosa, che influisce in maniera significativa sulla temperatura: le piante infatti, assorbono notevoli quantità di calore per le loro funzioni vitali ed emettono in abbondanza vapore acqueo. Perciò le temperature estive risultano attenuate e i valori invernali non sono troppo bassi.
La temperatura media annua è di poco inferiore ai 17°C, quella mensile annua più elevata non supera i 25°C (agosto è il mese più caldo), mentre quella più bassa è stata calcolata in 9°C, nel mese di gennaio.
L’escursione termica è piuttosto bassa, come ci si aspetta nelle zone vicine al mare. L’escursione termica media annua (ossia la differenza tra la temperatura media del mese più caldo e quella del mese più freddo) si aggira attorno ai 6°C, con una punta massima di 8.5°C a luglio e una minima di 4.8°C a dicembre – gennaio. La bassa escursione assicura un clima che evolve gradualmente secondo le stagioni. Inoltre, in medicina la stabilità meteorologica e climatica è in genere favorevole al benessere umano.
I Venti invernali dominanti sono il libeccio, il ponente-libeccio e, in genere, i venti del I e II quadrante. I venti da Nord e Nord Est, d’inverno, sono carichi di energia, giungono a raffiche e durano a lungo. In estate e primavera prevalgono i venti da Nord verso Nord-Est.
Fortunatamente non sono molto frequenti le nebbie. La loro presenza è comunque, importante in quanto è proprio nei giorni di nebbia, quando l’insolazione è ridotta e con essa la carica elettrica atmosferica, che il cloruro di sodio contenuto nell’atmosfera in tracce è maggiormente veicolato dall’aria. Sul piano biologico è stata data molta importanza al deposito da NaCl sulla cute e alla sua azione di stimolo sulle terminazioni nervose.
Le precipitazioni sull’ isola d’ Ischia si presentano in maniera differente a seconda dei versanti, ma è distribuita soprattutto in autunno, rispetto alle altre stagioni. Va segnalata l’estrema rarità di perturbazioni atmosferiche e di temporali di una certa entità , dovuta questa alla limitata estensione del suo territorio, la quale non consente il surriscaldamento del suolo e alla rilevante distanza dai rilievi dell’Appennino campano e dagli effetti perturbatori di questi.
I minimi annuali dell’umidità relativa (rapporto tra la quantità di vapore acqueo effettivamente presente in un dato volume di aria e la massima quantità che potrebbe esservi contenuta alla medesima temperatura) si verificano in genere, luglio – agosto con valori intorno a 60 % mentre i massimi, invece si verificano in ottobre con valori che superano il 70%. L’elevata umidità del clima marino è ampiamente compensata dalla ventilazione caratteristica di questo clima (brezze).