Nel 1808 il trono di Napoli passerà a Gioacchino Murat, sposo di Carolina, sorella del Buonaparte. La famiglia Murat villeggiava spesso nel palazzo reale a Ischia, così come Letizia Ramolino, madre del Napoleone. Il Murat poi, in fuga alloggiò due notti nell’albergo “La Grande Sentinella” di Casamicciola (1815): qualche mese più tardi sarà catturato dai Borbonici a Pizzo Calabria, processato sommariamente e fucilato. Verso la fine del 1806 venne mutato il regime amministrativo: si costituirono i sette comuni.

Il 17 Settembre 1854 il lago di origine vulcanica cessò di esistere per essere trasformato nell’attuale porto di Ischia, ad opera di Ferdinando II. In quell’anno furono costruite strade, edifici e sorgeva la Chiesa di Porto Salvo, direttamente sul porto. Il botanico Giovanni Gussone trasformò l’Arso in pineta, si occupò della manutenzione delle strade, una delle quali si chiama ancora Borbonica. Mentre Ischia si sviluppa, il castello va verso il suo epilogo del percorso storico, di cui era stato protagonista. Nel 1809 le clarisse presenti sul Castello dovettero andare via per la chiusura dei conventi voluta da Napoleone. Il castello fu venduto come bene demaniale, all’asta, nel 1912 alla famiglia Mattera che tuttora è proprietaria e che ha reso visitabile il complesso monumentale.

Altra data importate è il 28 luglio 1883, il terremoto di Casamicciola, una fortissima scossa che sconvolse completamente la vita del comune di Casamicciola Terme.

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